Calippo dal veterinario:il richiamo

Con l'arrivo delle feste si avvicina anche uno degli appuntamenti più amati da calippetto: il richiamo del vaccino. Quest'anno decidiamo di far passare almeno il Natale, in fondo è stato un anno difficile per lui: prima il trasloco, poi il dover condividere il letto con un grosso sconosciuto e per concludete il Natale con 7 bambini nello stesso appartamento...decisamente troppo. Arriva il giorno x, preparo colui che ha rubato il posto a Calippo nel letto, raccontandogli l'esperienza precedente. Apriamo la porta dell'ambulatorio e, puntuale come un orologio svizzero, calippetto inizia a ringhiare. In sala d'aspetto ci sono molte persone: una signora sulla mezza età con un gatto silenziosissimo di cui quasi non si notava la presenza, mamma e figlia con una gatta tenuta in braccio, e 4 giovani ragazzi con un minuscolo gattino grigio trovato pochi giorni prima. Ci sediamo, lo sguardo dei presenti ricade inesorabilmente sul nostro trasportino. Domandano 'ha paura?' 'Beh Oddio...direi che è più il rumore di qualcuno arrabbiato' dice la signora con il gatto in mano. Cara signora con il gatto in mano, il fatto che il suo animale non abbia bisogno di una gabbietta non le dà il diritto di sparare sentenze sul povero è tenero calippetto. Dopo circa mezz'ora di ruggiti è il nostro turno. Dico alla veterinaria che siamo lì per il richiamo ma che ho perso il libretto del gatto durante il trasloco. Lei ci guarda, guarda Calippo, sente i ruggiti e dice 'non c'è problema, me lo ricordo'. Un ottimo inizio. Chiede se puoi aprire la gabbietta senza problemi, le dico che non ci sono problemi, che in fin dei conti calippetto è un tenerone. Non riesco neanche a finire la frase, che tra soffi ruggiti e miagolii, il felino balza fuori dalla sua gabbietta trovando rifugio dietro ad un mobile. Incurante del pericolo, mi avvicino, lo prendo e lo metto sul lettino. La visita prosegue con la dottoressa che tenta invana di ascoltargli il cuore, io che gli tengo le zampe ferme, il nostro accompagnatore che guarda stupito e calippetto che continua imperterrito nel suo lavoro. Arriva il momento di tornare in gabbia, il gatto biondo fragola ci entra subito, quasi sollevato. Avvicino la grata alla gabbietta per chiuderla, la veterinaria mi avvisa 'stai attenta che solitamente non piace questa cosa' 'ma va la' penso. Una zampata e la grata è scaraventata per terra, la gabbietta è improvvisamente vuota ed è possibile capire dove si trova calippetto solo ascoltando i versi che fa. La dottoressa mi allunga dei guanti da saldatore, lei ha in mano una pinza. Mi dice di metterlo dentro. Le chiedo 'non si spaventa se lo prendo con questi guanti?' Mi risponde 'ovviamente nessuno cercherà di prenderlo, avviciniamo la abbia e aspettiamo che entri, i guanti ti servono solo per chiudere la grata.'. Come ho fatto a non pensarci prima. Due minuti dopo Calippo era chiuso nella sua gabbietta e noi eravamo tutti di nuovo al sicuro. Mi faccio coraggio e domando 'senta, come peso è ok?'. La vedo visibilmente perplessa, come se volesse dirmi 'l'hai visto?!', si limita ad un' 'diciamo che non si può ancora definire gatto obeso, ma io gli darei delle crocchette light...'.

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