Quando si parla di fratelli gemelli, tutti subito pensano alle fatiche che hanno dovuto affrontare i genitori, ma non so se qualcuno si sia mai chiesto cosa vuol dire essere una gemella.
Da piccoli, ti ritrovi a dare per scontato un sacco di cose: sei convinta che tutti i bambini abbiano a casa qualcuno della loro età con cui possono giocare assieme ad ogni ora del giorno, ed è
assolutamente impossibile farti entrare nella testa che se sei del segno dei gemelli non è un caso.
Impari presto che un gioco non sarà mai sempre e solo tuo, e che dovrai dividere anche il giorno più importante di tutto l'anno, il tuo compleanno.
Da piccole però, si sa, è tutto più facile, essere le gemelline del quartiere pare porti un sacco di agevolazioni, maestre e bidelle fanno a gara per viziarti e tutti in giro ti conoscono.
Tutto bello quindi..ma vogliamo parlare del lato competitivo della faccenda? E poi uno si domanda perché io sia competitiva nel gioco..cari miei..già all'asilo, ti rendi conto che sarà una gara lunga
tutta la vita e che ci saranno un sacco di giornate di "lei però ha fatto così".
Non ringrazierò mai abbastanza mia sorella, per aver copiato un mio disegno all'asilo che ci ha fatto dire "io non voglio più stare in classe con lei..mi copia", rendendo la cosa mooolto più facile.
Il nostro piccolo momento di frustrazione è arrivato quando in tv hanno iniziato a trasmettere Terry e Maggie..figata..loro sono come noi, quindi possiamo autotrasportarci anche noi. Ehmmm.
Poi arriva l'adolescenza, l'età in cui vorresti cercare di essere indipendente, ma sai anche che i tuoi genitori non possono fare dei giri doppi, e se a tua sorella piace andare a dormire alle nove di sera è un pacco enorme.
Ormai ti sei abituata ad un sacco di cose, alla gente che ti fissa quando scopre la cosa per poi dire "ma non vi assomigliate" (ma grazie per avercelo detto..non ce ne siamo mai accorte), ai "ma da piccole vi scambiavate?", o ai "ma se lei sta male stai male anche tu?" (considerando che se stavamo male, era perché la mamma ce le aveva date, direi di si, dato che per non fare differenze le prendevamo tutte e due);
e proprio quando impari a gestire la cosa arriva quel momento in cui le vite si dividono, il momento di scegliere ognuno la propria strada, ognuno la propria città, basta amici in comune, basta cellulari condivisi,
ed è proprio in quel momento che ti rendi conto che in realtà hai avuto una fortuna sfacciata.
Diventi grande, e il giorno del tuo compleanno, la prima cosa che fai è telefonare all'altra per farle gli auguri, sulla torta fai scrivere il suo nome anche se lei è a 100km di distanza e ti senti anche un pò egoista a festeggiare da sola avendo tutte le attenzioni per te.
Qual'è l'unica vera fregatura di tutta questa cosa? Convincere tua nonna che se tua sorella è sposata e con due figlie, non sei tu ad essere in ritardo, ma lei ad aver anticipato i tempi!!!
Da piccoli, ti ritrovi a dare per scontato un sacco di cose: sei convinta che tutti i bambini abbiano a casa qualcuno della loro età con cui possono giocare assieme ad ogni ora del giorno, ed è
assolutamente impossibile farti entrare nella testa che se sei del segno dei gemelli non è un caso.
Impari presto che un gioco non sarà mai sempre e solo tuo, e che dovrai dividere anche il giorno più importante di tutto l'anno, il tuo compleanno.
Da piccole però, si sa, è tutto più facile, essere le gemelline del quartiere pare porti un sacco di agevolazioni, maestre e bidelle fanno a gara per viziarti e tutti in giro ti conoscono.
Tutto bello quindi..ma vogliamo parlare del lato competitivo della faccenda? E poi uno si domanda perché io sia competitiva nel gioco..cari miei..già all'asilo, ti rendi conto che sarà una gara lunga
tutta la vita e che ci saranno un sacco di giornate di "lei però ha fatto così".
Non ringrazierò mai abbastanza mia sorella, per aver copiato un mio disegno all'asilo che ci ha fatto dire "io non voglio più stare in classe con lei..mi copia", rendendo la cosa mooolto più facile.
Il nostro piccolo momento di frustrazione è arrivato quando in tv hanno iniziato a trasmettere Terry e Maggie..figata..loro sono come noi, quindi possiamo autotrasportarci anche noi. Ehmmm.
Poi arriva l'adolescenza, l'età in cui vorresti cercare di essere indipendente, ma sai anche che i tuoi genitori non possono fare dei giri doppi, e se a tua sorella piace andare a dormire alle nove di sera è un pacco enorme.
Ormai ti sei abituata ad un sacco di cose, alla gente che ti fissa quando scopre la cosa per poi dire "ma non vi assomigliate" (ma grazie per avercelo detto..non ce ne siamo mai accorte), ai "ma da piccole vi scambiavate?", o ai "ma se lei sta male stai male anche tu?" (considerando che se stavamo male, era perché la mamma ce le aveva date, direi di si, dato che per non fare differenze le prendevamo tutte e due);
e proprio quando impari a gestire la cosa arriva quel momento in cui le vite si dividono, il momento di scegliere ognuno la propria strada, ognuno la propria città, basta amici in comune, basta cellulari condivisi,
ed è proprio in quel momento che ti rendi conto che in realtà hai avuto una fortuna sfacciata.
Diventi grande, e il giorno del tuo compleanno, la prima cosa che fai è telefonare all'altra per farle gli auguri, sulla torta fai scrivere il suo nome anche se lei è a 100km di distanza e ti senti anche un pò egoista a festeggiare da sola avendo tutte le attenzioni per te.
Qual'è l'unica vera fregatura di tutta questa cosa? Convincere tua nonna che se tua sorella è sposata e con due figlie, non sei tu ad essere in ritardo, ma lei ad aver anticipato i tempi!!!
Bellissimo...
RispondiElimina