Sono una ragazza fortunata perchè mi hanno regalato un sogno

Non so dire se i ragazzetti di adesso siano più fortunati o meno di quando ero una ragazzetta io, di sicuro si sono persi un sacco di cose, cose che valeva la pena vivere.



"Ti vuoi mettere con me?"
I rapporti interpersonali ragazzetto/ragazzetta erano sicuramente più semplice. Il tutto si risolveva con un foglietto, fatto recapitare ovviamente da un complice. La domanda era chiara, semplice e concisa e la risposta doveva esserlo altrettanto. "Ti vuoi mettere con me?si o no". Certo, alle volte c'era anche l'alternativa "forse", ma in fondo sapevano tutti che era un "no" un pò più carino. Non serviva dire altro. Bastava fare una crocetta sul quadratino corretto e il gioco era fatto.

La musica aveva un certo peso
Che fossero state cassette o cd, le decisioni da prendere erano 2. Ascolto tutto il tempo la stessa cassetta/cd stando leggera, o mi porto appresso tutta la mia collezione, potendo scegliere tra una grande varietà di genere e artisti, ma dovendo predisporre uno zaino o una borsa apposito? Non era difficile, o avevi le idee chiare o ti portavi dietro un peso non indifferente. E ben presto capivi quanto sarebbe stato più semplice decidere fin da subito cosa avevi voglia di ascoltare.

Imparavi a memoria i numeri di telefono
Anche per i pochi fortunati che avevano un cellulare, comunque chiamare dal telefonino era proibitivo e quindi l'unica alternativa era chiamare dal telefono di casa verso un altro telefono di casa. Dovevi quindi digitare il numero di telefono, e se era una persona che chiamavi spesso, lo imparavi per forza a memoria.

Aspettavi con ansia l'estate e il Natale
Per tutto l'anno, quando dovevi scrivere un messaggio, dovevi riuscire a far stare tutte le cose che dovevi dire in 160 caratteri, e ti inventavi i modi più strani, abbreviazioni improbabilissime. Ma c'erano due periodi dell'anno in cui avevi un pò di respiro. E attendevi trepidante la pubblicità che annunciava l'arrivo della Summer Card o della Christmas Card.

Copiavi con la fantasia
L'unico modo per copiare o comunicare con i tuoi compagni di classe erano i bigliettini. In preparazione ad un compito in classe ne preparavi un sacco già giorni prima, e dovevi ingegnarti in mille modi per non farti beccare. Non ho mai capito perchè i professori non apprezzassero dei bigliettini fatti bene, in realtà erano un modo per studiare anche quello, e potevi dimostrare una certa capacità nello schematizzare e riassumere. 

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